Come previsto, entro il 15/10 depositeremo le nostre osservazioni in merito ai treni piani per la mobilità sanlazzarese, costituiti da Programma della Mobilità Sostenibile, Piano Generale del Traffico Urbano e Biciplan. Da quanto esaminato e già fatto presente in precedenza vi sono più ombre che luci.
Se, come scritto, l’obiettivo è quello di trasformare la città in modo tale da favorire e incentivare cambiamenti di abitudini e stili di vita nei modi di muoversi, qualcosa non torna. Non si considera, infatti, che le incessanti opere di urbanizzazione che hanno modificato il territorio sanlazzarese non hanno permesso, per esempio, di costruire una sorta di viali di circonvallazione che permettessero un deflusso migliore del traffico senza intasare il centro città. Una città che è chiusa a Sud dalle colline a Nord dal nodo autostradale. Per ovviare ai problemi del centro città non si può certo sperare, come è scritto, che i lavori del secondo lotto del Nodo di Rastignano e della complanare nord finiscano per tempo: si tratta di un vero atto di fede.
Ben venga un’implementazione e miglioramento del Trasporto Pubblico Locale su tutto il territorio in modo che colleghi le frazioni al centro città, ma non possiamo accettare che alcune aree (Pizzocalvo, Farneto, Borgatella, Colunga e Mirandola) siano relegate ad un semplice servizio a chiamata. Se il trasporto pubblico copre l’intero territorio, allora non è possibile dare un’alternativa a chi, per esempio, un mezzo privato non ce l’ha.
Allo stesso modo non convincono alcune sperimentazioni in assenze di valide alternative. Si parla di ztl lungo la Via Emilia nel tratto compreso tra via Caselle e via Delle Rimembranze o addirittura della pedonalizzazione della carreggiata Nord di Via della Repubblica, da Piazza Trebbi al nodo di Via delle Rimembranze. Ricordiamo che tale ultima ipotesi, la pedonalizzazione, era già stata ampiamente bocciata da cittadini e commercianti in occasione dell’evento organizzato dalla Giunta << La strada è di tutti>> del 01/10/2022. Non ci convince l’eliminazione di posti auto nelle vicinanze di alcuni plessi scolastici per mettere in sicurezza gli stessi: se da un lato è lodevole la sicurezza degli alunni, dall’altro non è chiara questa eliminazione di stalli come venga compensata.
Nulla, infine, viene detto in merito alla mobilità non tanto interna quanto esterna alla Città, considerando che vi sono molti lavoratori che da San Lazzaro si muovono verso altri comuni. Non sarebbe stato il caso di prevedere anche un confronto in Città Metropolitana per l’aumento e l’implementazione del numero di treni? Come dicevamo, ci sono più ombre che luci: per questi motivi presenteremo le nostre osservazione. Stando così le cose, non ci stiamo perché si tratta, ancora una volta, di demonizzare il mezzo privato, l’automobile, con altri strumenti che non riteniamo sufficienti e adeguati.